mercoledì 11 marzo 2015

QE: già 3,2 miliardi di titoli acquistati dalla BCE

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È partito questa settimana il Quantitative Easing, il programma per rilanciare la crescita dell’Europa fortemente voluto da Mario Draghi e dalla BCE. L’operazione prevede un ritmo sostenuto: l’iniezione di liquidità nel sistema a fronte dell’acquisto di titoli, per la maggior parte di Stato, viaggerà al ritmo di circa 60 miliardi di euro al mese per raggiungere l’obiettivo di 1140 miliardi di euro entro settembre 2016.

Il piano tenterà di riportare l’inflazione al 2% e di riattivare l’economia dell’eurozona, rilanciando il mercato del credito a famiglie e imprese e dando uno stimolo ai consumi.

Il calo dei rendimenti dei titoli di stato e la svalutazione dell’euro dovrebbero avere effetti positivi sugli attori dell’economia reale: ci si aspetta infatti che le famiglie abbiano maggiori possibilità di accesso a prestiti e mutui e possano incrementare i consumi; che le imprese possano finanziarsi a costo inferiore e beneficiare di un vantaggio a livello di export; e che i governi vedano diminuire gli interessi sul debito e abbiano quindi maggiori risorse da spendere nella crescita.

Al momento sono già partiti 3,2 miliardi di acquisti, prevalentemente su titoli di Stato di Germania, Francia e Italia. Per quelli greci si aspetta invece il raggiungimento di un accordo tra il governo greco guidato da Tsipras e i suoi creditori.

Oltre ai titoli di debito pubblico, nel piano di QE rientreranno Abs, obbligazioni garantite, titoli di istituzioni europee e bond sovrani con tassi negativi (non inferiori al tasso Bce sui depositi che al momento è pari a -0,20%).

Secondo le stime di Cgia di Mestre, l'Italia dovrebbe ricevere fino a 150 miliardi di euro dal QE. Rimarrà fuori dal perimetro degli acquisti la Cassa Depositi e Prestiti, decisione abbastanza sorprendente visto anche il contributo della CDP al Fondo Europeo per gli investimenti strategici lanciato da Juncker. Secondo quanto diramato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in un comunicato di ieri infatti la CDP contribuirà “investendo 8 miliardi di euro su diverse iniziative, articolate nei settori previsti dal Piano stesso ed in particolare per favorire il credito alle PMI, la Digital economy, il sistema delle infrastrutture di trasporto e dell’energia”.

Ma come hanno reagito i mercati all’inizio del Quantitative Easing? Le borse europee e mondiali non hanno registrato particolari scossoni, ma hanno comunque chiuso al ribasso: segno negativo è stato infatti registrato su quasi tutti gli indici e l’euro ha raggiunto i minimi storici da 12 anni a questa parte. Si dovranno comunque aspettare i risultati dei prossimi mesi per iniziare a fare le prime valutazioni sull’efficacia del piano di Draghi.

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