domenica 15 marzo 2015

Economia: pareggio Italia-Spagna

Pareggio a 1,27%. Questo risultato in campo calcistico farebbe volare la notizia su tutte le testate dei quotidiani nazionali, data l’estrema superiorità sportiva spagnola e le ultime performance della nostra squadra nazionale. Seppur quindi con un eco diverso, il dato del pareggio è di grande valore. Il riferimento è il rendimento dei bond decennali arrivati questa settimana a quota 1,27% sia per l’italiano sia per quello spagnolo. Dunque lo spread tra i due strumenti e il bond tedesco è identico (97 punti base). E’ un segnale marginale di miglioramento della temperatura dell’ economia italiana, poiché da molto tempo i nostri cugini spagnoli sembrano aver mostrato indicatori migliori.

La situazione a livello economico e politico in Europa è contrastante. In primo luogo c’è ottimismo e fiducia nel lungo periodo per la manovra di Quantitative Easing della BCE che potrà portare una spinta decisa per l’ economia dei paesi maggiormente in sofferenza. “Stampando moneta”, o meglio acquistando bond sovrani, si immette grande quantità di moneta nel sistema bancario e (si spera) confluirà nell’ 15economia reale del paese. In  secondo luogo però, c’è una forte tensione europea lievemente più pronunciata a livello politico che economico, la Grecia. Il tema della Grecia è nuovamente sotto i riflettori poiché le relazioni tra il governo Tsipras e le principali istituzioni creditrici Ue, Bce, e Fondo monetario internazionale proseguono a rilento.

Di grande importanza sono le performance dei mercati azionari, con i riflettori accesi sulle piazze europee. Piazza Affari, su tutte, ha registrato +20% da inizio 2015, contrariamente alla parità mostrata dall’indice americano S&P500. Un chiaro outlook è riportato da Scott Meech, Co-Head of European Equities di Union Bancaire Privée, riassunto da il sole 24Ore: “A nostro avviso, il movimento al rialzo del mercato è giustificato. Potenzialmente, abbiamo un triplo stimolo derivante dalla debolezza dell'euro, dai bassi prezzi del greggio e dal «qe» della Bce. Le stime sulla crescita sono lievemente migliorate, mentre la fiducia dei consumatori ha mostrato un deciso rialzo. Ci sono molte incertezze a livello globale, non ultimo il dibattito sul ciclo dei tassi di interesse degli Stati Uniti, che potrebbe diventare in qualsiasi momento un ostacolo. Tuttavia non vediamo le attuali basi di valutazione dei mercati eccessivamente impegnative, soprattutto dato il ritorno di una certa crescita degli utili quest'anno”.

Nel corso del 2015 sui mercati sembra dunque guidare l’effetto positivo economico e della BCE, ma è anche importante riflettere sulla possibilità che le performance registrate in Europa siano frutto di una decisa inversione di investimenti dal mondo oltreoceano al vecchio continente, più che dagli effetti naturali generati dai dati strutturali.

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