domenica 1 marzo 2015

Euro: Habemus accordum!

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Dopo settimane di incertezza sull'euro, l’Eurogruppo ha finalmente trovato un accordo in merito alla questione Grecia. È di pochi giorni fa infatti la notizia dell’estensione dell’attuale programma di aiuti per altri quattro mesi – e non i 6 richiesti dal ministro Varoufakis - (7,2 miliardi di euro in arrivo ad Atene) in cambio del completamento con successo della valutazione delle misure richieste dal Memorandum prima del nuovo esborso di aiuti, della stesura di una serie di riforme che dovranno essere presentate lunedì e del rispetto degli impegni presi.

Entro fine aprile, il set di riforme concordate dovrà ricevere il via libera definitivo e solo la conclusione positiva del programma darà il via libera al versamento dei fondi previsti nel programma di sostegno finanziario (erogazione della tranche in sospeso del programma EFSF corrente e trasferimento degli aiuti SM SMP). Secondo quanto si legge nel rapporto dell’Eurogruppo, la Grecia si è impegnata in un “processo di riforma strutturale volto a un duraturo miglioramento delle prospettive di crescita e di occupazione, a garantire la stabilità e la resistenza del settore finanziario e a migliorare la giustizia sociale”, combattendo la corruzione e l’evasione fiscale, migliorando l’efficienza del settore pubblico e assicurando un “appropriato” surplus primario di bilancio.

Il raggiungimento dell’accordo che fino a pochi giorni fa sembrava quanto mai lontano è stato salutato con sollievo: in sua assenza, la Grecia avrebbe avuto solo poche settimane prima di trovarsi a corto di liquidità e dover dichiarare default con conseguente abbandono dell’euro.

Come ha commentato il commissario UE agli affari economici Pierre Moscovici l’accordo “va nell'interesse non solo della Grecia ma dell'euro e di tutta l'Ue”, in quanto è “un accordo equilibrato, che permette alle autorità greche di mettere in opera i cambiamenti che desiderano e allo stesso tempo di rispettare gli impegni”.

L’accordo allontana momentanemente i fantasmi della Grexit, l’uscita della Grecia dall’Eurozona, e allenta la pressione sull'euro e sui mercati generando effetti positivi sulle borse europee e spingendo Wall Street a nuovi massimi con l’indice Dow Jones che ha guadagnato lo 0,86% chiudendo a 18.140,44, primo record del 2015 dopo il picco toccato a Dicembre. Segnali positivi anche dallo S&P 500 che è salito dello 0,61% a 2.110,3 mentre il tecnologico Nasdaq è aumentato dello 0,63% assestandosi a 4.955,97 punti.

Ma è una vittoria o un vittoria di Pirro? Difficile dirlo per ora, chi parteggia per Tsipras può fregiarsi dell’impegno al raggiungimento di un nuovo accordo, chi sostiene la linea dura tedesca può sventolare quello che in sostanza è un rispetto degli impegni presi in precedenza da Samaras. Intanto però arrivano euro freschi, e quello è sempre un plus.

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