domenica 8 marzo 2015

Grecia: fate il vostro gioco

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Sarebbe un referendum la contromossa del governo Greco qualora la Troika alzasse la pressione sulla Grecia nell'esaminare, durante l'Eurogruppo di lunedì, il pacchetto di riforme predisposto dagli ellenici. E' stato Il ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, a minacciare questa possibilità durante un'intervista al giornale Agora, senza però specificare chiaramente quali sarebbero i contenuti della consultazione.

Kammenos, leader del partito euroscettico di destra, ha poi aggiunto che sono i tedeschi a doversi convincere che "la democrazia esiste" e che "il feudalesimo è finito", alimentando  ulteriormente il clima di tensione e rincarando la dose delle precedenti affermazioni sulla cancellazione di parte del debito greco "piaccia o no ai creditori" e sull'Europa governata da "tedeschi neo-nazisti", che devono ancora "pagare le riparazioni di guerra alla Grecia".

Non è difficile quindi immaginare quale possa essere l'argomento del referendum: la permanenza nell'euro.

Intanto, Varoufakis, comunicando di aver ricevuto una risposta dai "contenuti positivi" alla sua lettera inviata all'Eurogruppo, ha fatto sapere che "il problema non sono le riforme ma come saranno giudicate e valutate". E' quindi lecito dubitare che il via libera di Bruxelles sull'ultima tranche da 7,2 miliardi del secondo piano di bailout, indispensabile per le casse di Atene entro marzo, sia scontato.

Dipende tutto quindi da quanto Tsipras intenda realmente avviare le riforme strutturali previste per la fine di aprile per garantire la restituzione del debito senza ricorrere ad un nuovo, pesantissimo, haircut.

Intanto, l'economista americano James Galbraith, che ha scritto con il ministro greco Varoufakis la "Modest Proposal", una strategia alternativa di uscita dalla crisi per la Grecia parla di "atteggiamento prevenuto" da parte della Bce e della Commissione Ue nel gestire l'emergenza della Grecia, auspicando che il piano "venga discusso seriamente e senza prevenzioni".

Non resta allora che aspettare la reazione europea alle 11 pagine di riforme presentate dal governo di Tsipras e a qual punto tutti dovranno giocare a carte scoperte.

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