Il tasso di disoccupazione è diminuito fino ai livelli
minimi degli ultimi tre anni, arrivando al 10,9% nel mese di luglio, fornendo
dati incoraggianti per gli stati, come l’Italia, colpiti duramente dalla crisi
economica dell’eurozona.
La contrazione del tasso di disoccupazione, misurata in
213.000 posti di lavoro, porta l’indice ai valori più bassi dal mese di
febbraio 2012. Attualmente nell’eurozona circa 17.5 milioni di persone
rimangono senza il posto di lavoro.
In Spagna il tasso di disoccupati è sceso dal 24,3% al 22%.
Grecia, Portogallo e Irlanda, tutti stati che hanno ricevuto aiuti economici,
hanno diminuito il tasso di circa due punti percentuali, arrivando
rispettivamente a 25%, 12,1% e 9,5%.
In Italia, grande protagonista in questa statistica, il
tasso è crollato al 12% nel mese di luglio, valore minimo da più di due anni,
dato che ha acceso i riflettori su Matteo Renzi che ha comunicato l’andamento
attraverso un video messaggio.
“Questi non sono solo numeri, queste sono donne del
meridione che hanno trovato un’occupazione, questi sono 50enni che hanno
nuovamente una possibilità”, ha dichiarato il premier italiano. “Questo è uno
paese pronto ad una nuova partenza”.
Il declino del tasso di disoccupazione in Italia è stato
inaspettato perché arrivato dopo due mesi consecutivi di incremento. Il tasso
di disoccupazione giovanile è diminuito nel mese di luglio a 40,5%, che è
anch’esso il valore più basso degli ultimi due anni, partendo dal 43% di
giugno. Tali dati riescono a rinforzare la confidenza nella solidità del
recupero economico del paese, che è iniziato timidamente all’inizio del 2015
dopo aver visto 3 anni di stagnazione e recessione. Sempre in Italia, sono
stati riviste a rialzo le previsioni del PIL per la seconda parte dell’anno.
L’apparente stato di salute del mercato del lavoro italiano
è stato uno dei principali aspetti di preoccupazione del governo italiano ed
europeo. I disoccupati hanno raggiunto il livello massimo in chiusura del 2014
al 13% e seppur i buoni risultati di luglio sulle soglie del 12% i livelli
restano di molto sopra i valori pre crisi, che vedeva il tasso a circa il 6%.
I recenti dati dei mesi di giugno e luglio, intrecciati con
le previsioni positive del PIL, potranno incoraggiare le società ad aumentare
le assunzioni. Il numero di lavoratori italiani è cresciuto di 235.000 tra
luglio 2014 e luglio 2015, e di 44.000 tra giugno e luglio di quest’anno.
Ciononostante il fondo monetario internazionale ha
comunicato che in assenza di una “accelerazione significativa” della crescita
economica in Italia, potrebbe essere necessario fino a 20 anni perché il tasso
di disoccupazione possa rientrare sotto i livelli pre crisi.