mercoledì 9 settembre 2015

Il terremoto dei mercati in Cina fa tremare l’Europa


Il peggior mese degli ultimi quattro anni per i mercati azionari europei ha infine creato una profonda ammaccatura nel livello di confidenza degli investitori.
I caldi spiriti dei Trader, che avevano visto le proprie aspettative lievitare sulla base delle proiezioni dei profitti trimestrali e delle promesse di stimoli della banca centrale, si sono raffreddati negli ultimi giorni, rastrellando liquidità dai fondi della zona euro per la prima volta in oltre 15 settimane.
“Quando monetizzi i profitti lo fai dove i profitti sono stati fatti”, ha dichiarato Romain Pasche, direttore degli investimenti di EFG Bank a Ginevra. “E quest’anno gli investitori hanno fatto i profitti in Europa”.
L’indice Euro Stoxx 50 ha scalato fino ad arrivare a 22% durante l’ultimo anno prima di andare in stallo. Dopodiché è arrivato agosto, che ha preso una strada verticale verso il ribasso bruciando qualcosa come $8.4 Tn di valore azionario. Anche l’ottimismo per gli stimoli della banca centrale europea non è stato sufficiente per mantenere il livello dei titoli raggiunto in primavera. Il gruppo svizzero Credit Suisse ha tagliato il proprio target di fine anno per l’indice Euro Stoxx 50 del 10%, e Goldman Sachs ha ridotto drasticamente la propria quota allocata nell’azionario europeo.
Agosto è stato il mese dove la volatilità ha raggiunto i livelli che non si vedevano dal 2008. Il prezzo delle opzioni di vendita dell’indice Euro Stoxx 50 è balzato di oltre il 50% dal 20 agosto, rispetto a quello delle opzioni di acquisto. Circa 8 su 10 dei contratti più posseduti dagli investitori sono “bearish”.
Gli investitori hanno prelevato $3.6 Bn dai mercati azionari europei solo nella settimana terminata il 26 agosto, secondo quanto riportato da una nota emessa dal gruppo Bank of America. Questo rappresenta il più grande flusso di moneta in uscita da ottobre 2014.
La contrazione di agosto ha quasi completamente vaporizzato i margini positivi realizzati nell’anno, con l’indice tedesco Dax tra i più scottati, poiché sono aumentate le preoccupazioni circa le esportazioni che saranno colpite dalla svalutazione della moneta cinese. L’euro, il cui crollo di inizio 2015 ha contribuito alla crescita dell’azionariato, ha ripreso terreno dato anche grazie al “Carry Trade” realizzato sulla moneta dagli investitori.
Rispetto al mercato americano, l’equity europeo risulta più attraente. L’indice VStoxx, che traccia le aspettative delle oscillazioni dell’Euro Stoxx 50, è vicino ai livelli più bassi visti nel 2012. Questo è dovuto parzialmente al fatto che la Federal Reserve si sta preparando ad innalzare i tassi d’interesse.

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