giovedì 11 dicembre 2014

Quando si sta meglio dal vicino: i giovani svedesi migrano verso la Norvegia

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A fronte di un tasso di disoccupazione assolutamente accettabile (7,5% ad ottobre 2014) la Svezia si trova a fare i conti con la migrazione dei propri giovani alla ricerca di posti di lavoro nella vicina Norvegia.

Pensando alla disoccupazione in Italia, che con il suo 13,2% quasi doppia quello svedese, risulta ancora più incomprensibile questo fenomeno.

Cosa spinge quindi i giovani svedesi verso Oslo?

Una parte della risposta la si può trovare andando a considerare il tasso di disoccupazione giovanile,che a dispetto di quello generale, ha raggiunto il valore del 23%. Questo dato, contrapposto con il 7,5% del tasso generale è totalmente concorde con l'elevato tasso di occupazione delle persone che hanno raggiunto i 55 anni di età (72,3% contro il 37,9% rilevato in Italia).

La Norvegia non solo registra un invidiabile tasso di disoccupazione del 3,7%, ma garantisce inoltre una paga oraria più ricca del 50% rispetto alla vicina Svezia che per contro, come già trattato in un nostro articolo precedente, sta perseguendo una difficile lotta alla deflazione, che è una chiara nemica dell'occupazione.

Bisogna inoltre considerare che Oslo sta vivendo un periodo di boom industriale nel settore energetico che attrae soprattutto lavoratori non in possesso di avanzati titoli di studio.

Al momento, secondo il Centro Ragnar Frisch risultano occupati in Norvegia ben 28.000 giovani svedesi tra i 17 e i 25 anni che oltre al settore energetico trovano facilmente una occupazione in nella ristorazione, nel settore alberghiero e nei negozi di abbigliamento.

Gli imprenditori, per rispondere a chi critica la loro preferenza per i lavoratori provenienti oltre confine affermano che questi possiedono una maggiore determinazione e senso del lavoro.

Ovviamente questo flusso migratorio sul lungo termine porterà la Svezia ad un inevitabile bivio: adeguare il livello retributivo a quello della vicina Norvegia oppure cercare manodopera oltre confine.

Pensando alla triste situazione del mercato del lavoro nel nostro paese l'idea di emigrare verso la bella e fredda Stoccolma potrebbe non essere poi così malvagia.

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