mercoledì 3 dicembre 2014

Qualunque cosa succeda - Giorgio Ambrosoli

 ok ga


La notte tra l’11 e il 12 luglio 1979, Giorgio Ambrosoli, all’epoca commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, venne ucciso con un colpa d’arma da fuoco a Milano. La Rai lo ha ricordato con una fiction andata in onda lo scorso 1 e 2 dicembre in cui uno straordinario Pier Francesco Favino interpreta, con tutto il suo pathos, l’avvocato Ambrosoli.

Giorgio Ambrosoli era stato scelto, per le sue doti, per la sua onestà e per il suo senso di giustizia (ma soprattutto per via del suo essere poco conosciuto e non invischiato – termine che non potrebbe rendere meglio il senso dell’intreccio di poteri dietro questa vicenda – con i “poteri” forti della politica e della finanza di allora) come commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, una delle più importanti banche dell’impero del finanziarie Michele Sindona.

Nell’ adempiere il suo compito l’avvocato Ambrosoli si imbatte in un sistema politico-finanziario corrotto e sleale, in cui nessuno sembra esserne estraneo, persino la chiesa con il suo IOR. Nel portare avanti le sue indagini, praticamente isolato, e dopo aver resistito alle molteplici e variegate pressioni per lasciar perdere, l’avvocato Ambrosoli viene freddato con un colpa di pistola, “lasciando 3 figli di giovane età, Francesca di 11 anni, Filippo di anni 10 e Umberto di anni 7 e la vedova signora Anna Lorenza Gorla”.
Questa storia rappresenta uno dei più tristi e cupi momenti per tutta la classe politico-economica italiana, e per tutta la società al tempo stesso. Una società, oggi come allora, accecata dal denaro e dal potere; e oggi come allora, prima responsabile.
La fiction mostra in maniera egregia soprattutto l’uomo che era Ambrosoli, il padre affettuoso e il marito premuroso che, per il solo fatto di voler compiere il suo lavoro nel migliore dei modi, ha messo in secondo piano i suoi più cari affetti per servire lo Stato, con un senso civico estremamente elevato, ed è stato ucciso da tutti noi. Ed è per questo che non possiamo smettere di parlarne e dobbiamo continuare a raccontare.

La visione della fiction mi ha fatto riprendere in mano il libro scritto dal figlio di Giorgio Ambrosoli, Umberto, e sul quale credo si sia basata la sceneggiatura. Penso che sia uno dei più importanti libri che un cittadino italiano o più semplicemente un uomo debba leggere.

Cari Giorgio, Annina e Martino,
vorrei raccontarvi una storia: una storia bella, emozionante e un po’ complicata, che forse potrà sembrarvi, nella sua conclusione triste e ingiustamente dolorosa. Eppure credo che quando l’avrete conosciuta per intera sarete orgogliosi di farne, in qualche modo parte.
E’ la storia di un uomo che – come tanti altri e come me, per esempio – conduceva una vita normale, aveva una bella famiglia che amava molto, come io amo voi, e un lavoro al quale si dedicava con passione e da cui traeva grandi soddisfazioni.
Un uomo che credeva nel significato e nel valore della propria libertà e responsabilità al punto di subordinare a queste anche tranquillità e sicurezza. Quest’uomo era mio papà, è lui il protagonista di questa storia: vostro nonno Giorgio. E per parlarvi di lui devo partire per forza dalla nostra casa di Ronco, che prima è stata casa sua e dei suoi genitori.



(dal libro Qualunque cosa succeda di Umberto Ambrosoli che io ringrazio di cuore per avere reso anche me, e tutti noi, intimamente parte di questa storia).

2 commenti:

  1. Condivido in pieno il tuo pensiero. Leggere quel libro è stata anche per me un'occasione di arricchimento. E' uno di quei libri che lascia davvero qualcosa. E la fiction, con tutti i limiti di una narrazione "romanzata" per esigenze di scena, ha dato modo soprattutto ai più giovani, che magari non hanno mai sentito parlare di Ambrosoli, di conoscere questo "eroe borghese".

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  2. Questo è il commento di Aldo Grasso sul corriere: http://www.corriere.it/spettacoli/14_dicembre_03/favino-bravo-ma-non-basta-prevedibile-fiction-ambrosoli-578d3ab4-7ab2-11e4-825c-8af4d2bb568e.shtml.
    Io non lo condivido. Valutate voi.

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