martedì 30 dicembre 2014

Presidente della repubblica: who's next

Quirinale

Mancano ormai pochi giorni al consueto discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, che si preannuncia particolarmente significativo. Giorgio Napolitano ha infatti deciso di rassegnare le proprie dimissioni per motivi principalmente legati all'età dopo nove anni di mandato (7+2). E lo fa in un momento in cui il Paese sembra avviato verso un percorso di crescita (seppur ancora in salita), la situazione politica pare stabilizzata e le crisi istituzionali superate. Questa decisione alza il sipario sulla questione del successore di Napolitano al Colle. Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica italiana?

Il nuovo Capo dello Stato dovrà essere - come minimo -persona autorevole, di indubbio spessore istituzionale, con un profondo senso dello Stato, possibilmente con una buona reputazione a livello internazionale e, soprattutto, dovrà trattarsi di persona gradita a tutti gli schieramenti politici. Apparentemente nessun protagonista della scena politica e istituzionale italiana sembrerebbe rispondere a questa descrizione.

Eppure é arrivato il momento di buttare sul tavolo qualche nome. In realtà la stampa ne parla già da tempo: Mario Draghi, Romano Prodi e Stefano Rodotà sono i nomi più citati. Tuttavia sembra improbabile che l'attuale Presidente della BCE lasci l'incarico in un momento così delicato per l'economia europea, in cui una sua uscita di scena minerebbe la credibilità dell'Eurosistema; Rodotà, seppure persona autorevole, avrebbe gli stessi limiti anagrafici di Napolitano (81 vs 89 anni) oltre ad essere giå stato "bruciato" nella scorsa elezione, mentre su Romano Prodi pesa il veto della destra, già opposto due anni fa (è di qualche giorno fa però la notizia che Berlusconi "non direbbe no a Prodi"). Circola anche il nome di Padoan (con Bini Smaghi al dicastero dell' Economia in sua vece) che sembra essere benvoluto dallo stesso Napolitano come suo successore.

Ma se invece fosse il turno di una donna? Aldilà di disquisizioni sulle quote rose, si tratterebbe di una svolta epocale per un ruolo finora riservato agli uomini. Ma quali i possibili nomi? Già due anni fa era circolato quello di Emma Bonino, la pasionaria della politica italiana. Ma noi avremmo in mente un'altra candidata: Anna Finocchiaro. Autorevole come poche donne sulla scena politica italiana, con un profondo senso delle istituzioni, potrebbe rappresentare una valida alternativa. Purtroppo non soddisfa il criterio della bipartisanship, in quanto donna del Pd, e difficilmente si giungerebbe ad un ampio consenso sulla sua nomina, anche se una sua eventuale candidatura potrebbe ricucire lo strappo interno al Pd.

Anche Anna Maria Tarantola, attuale presidente della Rai dopo una vita passata in bankitalia, potrebbe rappresentare un'interessante alternativa da tenere in considerazione.

A noi piacerebbe vedere finalmente una donna ricoprire la più alta carica dello Stato perché, per citare una bella canzone "voglio che le cariche importanti, dove si decide per il mondo, vengano assegnate solo a donne madri di figli. Sarei così curioso di vedere se all' interno delle loro decisioni riuscirebbero a scordarsi il loro futuro" (https://m.youtube.com/watch?v=5udRNUHr-UI)..

Ad ogni modo, nelle prossime settimane il dibattito sarà intenso e gli italiani confidano in una nomina che, come con Napolitano, porti unità al paese e garantisca quel profondo rispetto per lo Stato di cui tutti abbiamo bisogno. Una nomina che giunga in tempi rapidi senza lasciare il minimo spiraglio di incertezza.

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