domenica 9 novembre 2014

La lotta all'evasione diventa globale: decade il segreto bancario

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Negli ultimi giorni si di ottobre si è concluso a Berlino il summit del Forum Mondiale sulla Trasparenza e lo Scambio delle Informazioni con un accordo senza precedenti.

Grazie all'impegno dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (i negoziati sono stati condotti personalmente dal segretario del Forum Mondiale Fiscale e da Pascal Saint Amans, direttore del Centro di Politica e Amministrazione Fiscale dell'OCSE) i paesi facenti parte del G20 ed i piccoli paradisi fiscali, per un totale di più di novanta paesi, hanno definito nuove regole che prevedono lo scambio automatico dei dati fiscali per rendere più efficace la lotta all'evasione fiscale internazionale.

Verranno quindi condivise informazioni come il possesso di conti bancari esteri, la riscossione di redditi e/o interessi ed acquisto di quote societarie.

L'importanza di questo accordo,che entrerà in vigore dal 2017 è sancita anche dalla presenza di firmatari quali Svizzera, Lussemburgo,Isole Vergini, Isole Cayman e Bermuda. Paesi che storicamente sono sempre stati delle roccaforti del segreto bancario.

Ma cosa cambia di preciso?

L'innovazione principale riguarda la procedura di condivisione che, a differenza di quanto avviene attualmente, sarà automatica e non legata a richieste legate ad indagini ed inchieste di tipo amministrativo o giudiziario nei confronti di persone sospetti di evasione fiscale.

L'accordo firmato in Germania è stato ispirato dal Foreign Account Tax Compliance Act (FACTA) che, diventato legge negli Stati Uniti nel 2010, obbliga le banche straniere ad informare il fisco statunitense della presenza di conti correnti di cittadini americani che superano i cinquantamila dollari.

Non tutti i partecipanti al Forum hanno però firmato l'accordo, infatti non hanno aderito Panama, le Isole Cook, Nauru e Vanuatu che rimarranno quindi nella cosiddetta Black List.

Ora che l'accordo è stato sancito comincia un altro difficile step, cioè farlo funzionare e controllarlo, in modo tale che questo non venga aggirato dagli evasori.

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