giovedì 27 novembre 2014

Google: l'Europa si divide



Ore difficili per Google, il gigante del web incassa infatti una sconfitta politica che potrebbe minare in maniera netta le fondamenta del modello di business del colosso di Mountain View. Il Parlamento europeo vorrebbe obbligare Google a separare i servizi di ricerca dagli altri servizi commerciali erogati dalla società americana, ma la commissione Ue non sembra pensarla allo stesso modo. Scrive La Stampa:

"Il Parlamento europeo ha votato oggi a netta maggioranza una risoluzione non vincolante in cui si chiede la separazione dei servizi di ricerca online dagli altri servizi commerciali, una mossa diretta contro Google. Se sarà effettivamente applicata, infatti, metterebbe a repentaglio il modello economico del gigante del web che attraverso la ricerca gratuita ottiene informazioni cruciali sui suoi utenti, che poi utilizza per i servizi di pubblicità e marketing online da cui deriva la gran parte dei suoi profitti."

Se applicata, questa scelta provocherebbe una netta frattura tra la comunità europea e Big G che potrebbe arrivare addirittura a compromettere la disponibilità dei servizi erogati da Google nel continente europeo. L'iniziativa non sembra però destinata a raccogliere consensi in commissione Ue, alla quale spetta ogni decisione in merito al procedimento:

"Il commissario all’economia digitale Guenther Oettinger si è dichiarato contrario alla separazione: «Non credo sia la soluzione migliore», ha dichiarato commentando la risoluzione. Il commissario tedesco ha detto che «la risoluzione del Parlamento è un parere importante, ma più che di separazione di attività parlerei di applicazione coerente del diritto sulla concorrenza». Anche il portavoce del commissario Ue all’Antitrust Margrethe Vestager ha frenato sugli effetti della risoluzione: «È importante notare che l’applicazione della legge dell’antitrust Ue deve restare indipendente dalla politica. Inoltre è obbligo della Commissione rispettare i diritti di tutte le parti e restare neutrale e giusta: questi sono valori cruciali della legge sulla Concorrenza»."

L'Europa quindi si divide e se da una parte condanna politicamente la posizione di Google dall'altra ne tutela gli interessi, evitando lo scontro allontanando il procedimento dalla commissione e mitigandone la portata, anche grazie all'intervento di Joaquin Almunia.

"Il caso ora passa nelle mani di Margrethe Vestager, dopo che il suo predecessore, Joaquin Almunia, ha scelto in questi anni la strada di una serie di compromessi con Google."

Resta da vedere se la linea del compromesso terrà.

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