martedì 25 novembre 2014

Abenomics: storia di un fallimento?

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La politica economica sostenuta dal primo ministro giapponese Shinzo Abe non ha prodotto gli effetti sperati, infatti il Giappone torna ufficialmente in recessione registrando il un tasso di crescita del Prodotto Interno lordo in flessione di 1,6 punti percentuali rispetto lo stesso periodo dell'anno passato.

Puntuale la risposta dei mercati che hanno fatto registrare un -3% all'indice Nikkei.

In risposta a questo risultato deludente ed inaspettato (anche per gli analisti), Abe ha bloccato il previsto aumento dell'IVA al 10% e sciolto il parlamento indicendo nuove elezioni per il 14 Dicembre. I giapponesi in questo modo potranno dare il loro giudizio sulla ormai celeberrima Abenomics, ovvero il programma economico applicato dal governo della nazione nipponica in risposta alla crisi economica cronica del paese.

Ma che cos'è o cosa è stata la Abenomics?

Praticamente Abe ha promosso una sostenuta politica monetaria espansiva immettendo sul mercato una considerevole quantità di valuta fresca, mantenendo i tassi negativi, al fine di sostenere l'export (aiutato dal basso valore dello Yen), spingere i consumi e uscire dalla spirale deflattiva che caratterizza il Giappone da quasi vent'anni.

Osannata e criticata allo stesso tempo, le scelte di Abe hanno in un primo momento premiato il suo coraggio, infatti nei primi mesi dell'Abenomics il paese del Sol Levante ha registrato tassi di crescita positivi sia per il Prodotto Interno Lordo che per il valore della borsa nazionale.

Lo stesso si è verificato con i consumi che sono mano a mano aumentati ed il tasso di inflazione ha raggiunto il tanto agognato valore del 2% senza sottovalutare l'aumento del valore delle esportazioni.

Ma ad un certo punto qualcosa non ha funzionato. Il valore nominale dei salari non è stato in grado di seguire la stessa velocità del tasso di inflazione (molto probabilmente grazie anche all'aumento della pressione fiscale), ridimensionando la crescita dei consumi (+0,4% rispetto al trimestre precedente). Inoltre i dati del terzo trimestre hanno mostrato un valore negativo in riferimento agli investimenti delle imprese (-0,2% rispetto il secondo trimestre).

Personalmente credo che sia necessario dare tempo all'Abenomics di produrre i suoi effetti, due anni per un cambio così sostanziale dell'economia giapponese sono pochi per poter fare valutazioni definitive, ma come è giusto che sia, saranno i cittadini giapponesi, con il loro voto, a decidere se il lavoro di Shinzo Abe merita fiducia.

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