venerdì 17 aprile 2015

Grexit or NonGrexit questo è il dilemma.

 

La giornata odierna è stata caratterizzata dalle tensioni relative al destinono di Atene. Le trattative in corso non producono gli effeti sperati. La Grecia di Syriza non riesce a offrire un piano che soddisfi le esigenze dei creditori, pubblici e privati. Il rendimento sul titolo greco a due anni ha superato oggi il 26 per cento, lo stesso livello raggiunto in passato ma in condizioni completamente diverse: non erano in piedi né il public sector purchase programme né l'outright putchase progrmme della Bce e, soprattutto, non c'era alla guida di Atene un partito chiaramente orientato ad evitare ulteriori sacrifici in nome della moneta unica. Ed é proprio per questi motivi che oggi la situazione è particolarmente critica. Atene ha finito i soldi. Come dichiato dal proprio ministro dell'economia, Atene "ha due miliardi di cassa" poi... il baratro. L'evento più tragico nella storia della unione monetaria, che potrebbe minare l'esistenza dell'UNIONE STESSA e che finora é sempre stato evitato il extremis, potrebbe avverarsi: un paese potrebbe uscire dell'euro. Tali timori si sono riflessi nelle tensioni viste oggi sui mercati finanziari. Non solo i titoli greci, ma anche quelli degli altri paesi periferici hanno segnato un rialzo dei rendimenti, segnale che un possibile contaggio viene sempre tenuto in conto dai mercati. Le borse hanno segnato una flessione in tutto il vecchio continente mentre il rendimento sul bund tedesco, bene rifucio per eccellenza nell area dell euro, é stato trattato ormai intorno allo zero sulla scadenza decennale. Ma sarebbe davvero così drammatica l'uscita della grecia dall'euro? Anche in questo caso ci sono alcune considerazioni che rendono diversa la situazione attuale dal passato. Il richio più grande, che é stato evitato nelle precedenti occasioni, era quello di un'uscita cosidetta "disordinata", un salto nel buio. Oggi, a 6 anni dalla prima avvisaglia sui rischi dell'economia greca, la situazione é ben diversa. Tutti hanno studiato un piano : i policy makers, gli operatori, i politici, la grecia stessa. Tutti sono pronti, almeno tericamente. E tutti hanno stimato gli effetti e i costi che una tale decisione potrebbe avere sul futuro dell'unione. Sarebbe così catastrofico? Segnerebbe la fine dell'euro, dall'Unione europea, della bce. Non lo so. Ma se Atene non trova i soldi per far fronte alle scadenze che avrà nelle prossime settimane (2,8 miliardi di titoli a breve termine e 760 milioni di prestiti al FMI solo nella prima metà di maggio), temo che lo scopriremmo presto. Non si può sempre rimandare all'infinito il pagamento dei proprio debiti. Prima o poi bisognerà farlo, ma questo non vale per tutti i paesi?

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