sabato 11 ottobre 2014

Le difficoltà della fragile economia russa

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Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente rivisto al ribasso  le sue stime sulla crescita del PIL mondiale nel 2014 (dal 3,4% al 3,3%)  e 2015 (dal 4% al 3,8%). Questa revisione è stata conseguenza dei pessimi risultati delle economie del Giappone, del Medio Oriente, dell'Unione Europea e della Russia.

In particolare il paese guidato da Vladimir Putin sta attraversando un momento molto difficile non solo dal punto di vista diplomatico a causa della crisi ucraina, ma anche da quello economico.

Le esportazioni di materie prime quali gas e petrolio non sembrano più in grado di sostenere l'economia russa.

Ma quali sono i motivi che hanno portato la crescita russa vicina allo zero?

Le sanzioni del mondo occidentale  verso Mosca hanno causato una riduzione delle esportazioni, dell'accesso al credito internazionale ed a conseguenti fughe di capitali.  Adobe, nota società operante nell'IT (chiunque abbia avuto a che fare con un computer avrà utilizzato il famoso Reader per visualizzare i file PDF), ha deciso di lasciare il paese. Stessa sorte toccherà a numerose testate giornalistiche straniere presenti in Russia con edizioni locali, come  Forbes, che seguiranno la casa di produzione di software  a causa della nuova norma che comporta una limitazione nelle quote straniere nei mezzi di comunicazione.

I difficili rapporti diplomatici hanno inoltre portato il governo ad incrementare il budget destinato alla difesa, utilizzando risorse che altrimenti sarebbero state utili a rilanciare l'economia nazionale.

Il calo del prezzo del petrolio  (al di sotto dei 90 dollari al barile) non ha fatto altro che  aumentare le difficoltà dell'economia russa. Infatti, come riporta la rivista inglese The Economist, una riduzione di un dollaro del prezzo al barile  porta un danno di circa 2.3 miliardi di dollari al paese governato da Putin. C'è chi pensa che dietro la caduta del prezzo del petrolio ci sia la lunga mano degli Stati Uniti che, dopo la crisi ucraina, sono tra i più determinati sostenitori delle sanzioni.

Riuscirà Vladimir Putin a risollevare le sorti della sofferente economia della nazione russa e a fermare la frenata della crescita?

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