giovedì 9 ottobre 2014

La prima TLTRO: è stata un fallimento?

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Nell’ultimo bollettino mensile della BCE (https://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/mobu/mb201410en.pdf) sono illustrati in maniera dettagliata i risultati della prima delle aste di rifinanziamento a più lungo termine mirate a fornire credito all’economia reale (meglio note come Targeted Longer-Term Refinancing Operations –TLTROs).

Queste operazioni rappresentano il fulcro del pacchetto di misure annunciate dalla BCE lo scorso 4 giugno che comprende: la riduzione dei tassi ufficiali, con il tasso sulla deposit facility in territorio negativo per la prima volta nella storia della BCE; la sospensione dell’operazione di assorbimento della liquidità immessa con il Securities Markets Programme, che ha determinato l’immissione di circa 110 miliardi di euro nel sistema; la sospensione dell’operazione di rifinanziamento con durata pari al periodo di mantenimento; il prolungamento della procedura di full allotment a tasso fisso nella aste di rifinanziamento condotte dall’Eurosistema.

Le operazioni TLTROs costituiscono, insieme ai programmi di acquisto di ABS e di Covered bond annunciati a settembre, il principale strumento per realizzare quell’espansione del bilancio dell’Eurosistema più volte citata dal presidente Draghi (riportare il bilancio alle dimensioni dell’inizio del 2012) e che permetterà di inondare il sistema bancario europeo di una quantità immensa di liquidità che, a differenza delle due operazioni triennali di fine 2011 e inizio 2012, sarà indirizzata a riattivare il canale  del credito all’economia reale. O almeno così ci si augura.

Richiamiamo brevemente il funzionamento di tali operazioni come descritto nel bollettino economico della Banca d’Italia dello scorso luglio (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2014/bolleco3/bollec3/boleco_3_2014.pdf).

Nell’ambito delle TLTROs, alle controparti viene assegnato un plafond iniziale pari al 7 per cento dell’ammontare totale dei prestiti erogati al settore privato non finanziario dell’area dell’euro in essere al 30 aprile 2014 (esclusi i prestiti a favore delle famiglie per l’acquisto di abitazioni). L’ammontare massimo di liquidità erogabile sarà quindi pari a circa 400 miliardi di euro per le banche dell’area dell’euro di cui 70 per quelle italiane. Tale plafond iniziale può essere usato nelle prime due operazioni, programmate rispettivamente per settembre e per dicembre 2014. Gli istituti di credito potranno accedere alle operazioni mirate di rifinanziamento a condizioni molto vantaggiose (il tasso di interesse, fisso per la durata del finanziamento, sarà pari a quello sulle operazioni di rifinanziamento principali in essere al momento dell’erogazione maggiorato di 10 punti base). Tuttavia, tale finanziamento è subordinato all’espansione del credito a imprese e famiglie in relazione a un benchmark specifico per ogni banca. Da marzo del 2015 a giugno del 2016, sarà possibile un ulteriore ricorso, pari per ciascuna banca a tre volte il credito erogato in eccedenza rispetto al benchmark. Le banche che, nel periodo tra maggio del 2014 e aprile del 2016, registreranno una crescita dei prestiti non superiore al benchmark dovranno rimborsare anticipatamente i finanziamenti a settembre del 2016.

 

Con la prima operazione, condotta lo scorso 18 settembre, sono stati assegnati complessivamente 82,6 miliardi di euro a 255 soggetti per una liquidità netta (ossia al netto del regolamento di altre operazioni dell’Eurosistema – rifinanziamento principale e rimborsi delle aste triennali regolati nella stessa giornata) immessa pari a 47,9 miliardi di euro. La maggior parte delle banche partecipanti alla prima TLTRO si è aggiudicata una percentuale compresa tra il 90% e il 100% del proprio plafond iniziale, corrispondente a poco meno di 30 miliardi.

Da molto commentatori e analisti tale risultato non è stato all'altezza delle aspettative (http://www.zerohedge.com/news/2014-09-18/ecbs-first-tltro-failure-european-banks-take-less-free-ecb-loans-worst-case-expectat). Come valutare quindi l'esito di questa prima operazione?

Un’analisi completa delle richieste del sistema bancario potrà essere effettuata solo quando sarà noto l’importo complessivamente richiesto - e aggiudicato - anche in relazione al valore del plafond effettivamente disponibile per tutti i soggetti partecipanti. Tale dato sarà disponibile solo con la seconda asta di dicembre dato che le banche che non hanno preso parte alla prima potranno farlo alla seconda operazione.

Tuttavia, fin da ora è possibile fare almeno una considerazione. Oltre 130 banche che si erano accreditate per la partecipazione a tali operazioni non hanno presentato richieste di fondi a settembre e attenderanno probabilmente dicembre. Per quale motivo una banca avrebbe più interesse a prendere parte all’operazione di dicembre rispetto a quella di settembre?

Da una parte per la banche che hanno partecipato a settembre avrebbero prevalso considerazioni di carattere reddituale/finanziario. Si trattava di “banche che detenevano consistenze più cospicue di obbligazioni a lungo termine con scadenza antecedente la TLTRO di dicembre” per le quali la TLTRO offriva fin da subito “condizioni più attraenti […] rispetto a fonti di provvista di mercato con analoghe scadenze a quattro anni”.

Dall’altra parte le banche che hanno deciso di attendere l’operazione di dicembre avranno una più chiara situazione delle loro prospettive di business (potenziali impieghi e fonti di finanziamento) e, soprattutto, saranno a conoscenza dei risultati del comprehensive assessment  che la BCE pubblicherà il prossimo 26 ottobre.

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