sabato 3 gennaio 2015

Neo colonialismo artico: la Danimarca rivendica il Polo Nord

polo

Il 15 Dicembre 2013 la Danimarca, tramite il proprio ministro degli esteri Martin Lindegaard, ha inoltrato presso la sede ONU a New York un dossier di rivendicazione di un territorio di circa 900 mila chilometri comprendenti la contesa Dorsale di Lomonosov, una catena montuosa subacquea che con la sua lunghezza di 1800 chilometri attraversa il Polo Nord geografico.

Secondo i danesi, che hanno fatto condurre lo studio che ha portato al dossier, l'area interessata è geologicamente parte della Groenlandia, già possedimento della Danimarca.

Nell'area polare artica sono in totale cinque i paesi ai quali è riconosciuta la possibilità di rivendicazione di una parte del territorio: Danimarca, Stati Uniti (Alaska), Russia, Norvegia e Canada.

Le cinque nazioni elencate hanno concordato, nel 2008, una risluzione all'interno degli organi istituzionali delle Nazioni Unite. Tuttavia la Commissione ONU che si occupa dei limiti delle piattaforme continentali non risulta competente per i territori in disputa e quindi è necessario un preventivo accordo tra i paesi coinvolti.

Attualmente, ad esclusione della Norvegia e degli Stati Uniti, tutti questi paesi hanno avanzato richieste di riconoscimento presso le Nazioni Unite.

Ma come mai quest'area è cosi interessante?

Il surriscaldamento globale sta lentamente facendo scogliere i ghiacci che compongono l'area artica e questo permette la creazione di nuove rotte navigabili che porterebbero una notevole forza commerciale a chi ne avesse la proprietà. Si pensi che secondo una nuova rotta passante per il Mar Glaciale Artico si potrebbe raggiungere l'Asia dall'Europa in 35 giorni, meno dei 48 necessari utilizzando il canale di Suez, secondo la tratta tradizionale.

Inoltre uno studio del US Geological Survey che nel territorio Artico ci siano circa il 22% delle risorse energetiche del globo non ancora scoperte. In particolare, come riportato da un articolo di Business Insider (http://www.businessinsider.com/the-competition-for-arctic-resources-2014-6?IR=T), nell'area considerata ci dovrebbero essere il 15% del petrolio, il 30% del gas naturale e il 20% del gas naturale liquefatto.

Di certo la questione non sarà risolta in tempi brevi, infatti si prevedono decenni di trattative prima di riuscire a trovare il bandolo della matassa

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