venerdì 19 settembre 2014

Quando la crisi arriva da fuori: il Pil della Svizzera si ferma

bns
La crisi europea comincia ad avere effetti anche sull'economia elvetica. Infatti, come recentemente riportato da Il Sole 24 Ore, nell'ultimo trimestre il Prodotto Interno Lordo svizzero ha raggiunto la crescita zero.
A differenza del primo trimestre 2014 il valore delle esportazioni non è riuscito a compensare le contrazioni della domanda interna. In un paese di piccole dimensioni ed integrato con il mercato europeo l'export ricopre un ruolo particolarmente rilevante, si pensi che che ben il 45% delle esportazioni elvetiche sono destinate ai paesi facenti parte dell'UE.
A contribuire alla frenata del Pil vi sono anche gli investimenti, che dallo 0,2% del primo trimestre sono passati allo 0%, valore definito dalla riduzione di 0,7 punti percentuali negli investimenti diretti nel settore delle costruzioni.
Inoltre, nonostante i consumi privati abbiano registrato una leggera crescita (+0,2%), la spesa pubblica risulta in calo per il secondo trimestre consecutivo.
Al fine di sostenere le esportazioni la Banca Nazionale Svizzera ha mantenuto il valore del Franco Svizzero a o,83 euro tramite una politica di follow nei confronti della BCE.
Tuttavia questi segnali non sembrano allarmare il World Economic Forum che nell'ultima edizione della sua classifica annuale ha confermato la Svizzera in prima posizione tra le economie più competitive al mondo, soprattutto grazie alla qualità del sistema educativo e del mercato del lavoro.
La domanda che ora sorge spontanea è: questa frenata sarà solo un incidente di percorso oppure anche l'orologio svizzero sta cominciando a perdere qualche colpo subendo un effetto contagio dalla crisi sta imperversando nell'area UE?

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