Mentre il TTIP, nel mezzo delle negoziazioni tra USA e
Unione Europea, procede a velocità decisamente ridotta ecco che 12 paesi che si
affacciano sull'Oceano Pacifico trovano l'accordo per un trattato di libero
scambio tra i più grandi al mondo.
Al termine di nove giorni di trattative ecco che il cinque
Ottobre 2015 Stati Uniti, Canada, Perù, Australia, Cile, Brunei, Giappone,
Malesia, Messico, Singapore,Nuova Zelanda e Vietnam hanno creato il Partenariato Trans-Pacifico, anche se non ancora firmato e ratificato. Questo, per
gli Stati Uniti, rappresenta il più importante accordo commerciale dai tempi
del NAFTA.
In sostanza il TPP è un
accordo di libero scambio che prevede l'eliminazione e la riduzione di tasse
legate alla commercializzazione di prodotti facenti parte delle più varie
categorie. Infatti questo agreement coinvolge, ad esempio, il settore
automobilistico, cinematografico, alimentare e anche farmaceutico. In
particolare questo ultimo è stato oggetto di intense trattative, soprattutto
riguardo le tempistiche legate al loro brevetto. Inizialmente i negoziati,
partiti nel 2005 avevano come obiettivo di chiusura nel 2012, tempistica che
proprio grazie ai disaccordi sulla gestione della proprietà intellettuale non
sono stati rispettati.
I paesi coinvolti, come nella
maggior parte dei casi di accordi di questo tipo, sostengono che grazie
all'intesa raggiunta aumenterà sia il lavoro che la ricchezza di tutta la loro
area, che già rappresenta circa il 40% della produzione economica mondiale.
L'accordo raggiunto tra
questi 12 paesi (che dopo aver firmato devono fare ratificare il trattato dai
rispettivi parlamenti) ha una importante valenza non solo economica, ma anche
politica.
Infatti uno degli effetti
immediati è quello di minare l'influenza della Cina nella zona del Pacifico, si
pensi che già Corea del Sud, Filippine e Taiwan hanno già manifestato interesse
in tempi non sospetti (si parla del 2013).
Allo stesso modo questo
accordo è un chiaro messaggio anche per gli altri paesi BRICS, che negli ultimi
tempi stanno vivendo un periodo di stallo sia nelle riforme che nella crescita
economica.
Ciao signora e signore.
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