lunedì 8 giugno 2015

Netfilx in Italia da Ottobre


La notizia era nell'aria da tempo, ma ora è ufficiale. Netflix, il colosso statunitense della televisione online ha annunciato con un tweet che sbarcherà in Italia il prossimo ottobre e si espanderà presto in Portogallo e Spagna, mettendo dunque radici anche nell’Europa meridionale, dopo aver conquistato nei mesi scorsi Scandinavia, Europa centrale e Gran Bretagna.
Sarà quindi finalmente possibile anche per gli utenti italiani usufruire del catalogo di più di 15 mila film, programmi e serie tv in streaming on demand previa sottoscrizione di un abbonamento. I prezzi per l’Italia sono ancora da definire, ma secondo quanto dichiarato dal CEO Reed Hastings “saranno comunque in linea con quelli degli altri paesi europei”, che hanno abbonamenti a partire da 7,99 euro al mese, tutto incluso. L’applicazione sarà preinstallata su smartphone e tablet forniti dagli operatori telefonici, su smart tv e console di gioco, e potrebbe addiittura essere inclusa anche nei decoder di Sky e Mediaset. I partner potranno includere Netflix nelle loro offerte, ma nessuno l’avrà in esclusiva. Nel nostro Paese, Netflix troverà la concorrenza di Sky Online e Mediaset Infinity, oltre a quella di servizi indipendenti come Chili, Tim Vision, iTunes e Google Play Film.
Quello di Hastings è un impero che si sta espandendo a vista d’occhio:  Netflix ha fatto registrare nel primo trimestre 2015 un fatturato da 1,57 miliardi di dollari, in crescita rispetto agli 1,27 del 2014.
A fronte dell'aumento dei ricavi, va comunque sottolineato che nello stesso periodo l'utile netto si è ridotto da 53,1 a 23,7 milioni di dollari, su cui ha inciso pesantemente l’effetto del cambio sfavorevole del dollaro risentito a livello internazionale.
Netflix, tuttavia, gli utili li ha sempre fatti e continua a farli anche se non con numeri strabilianti, come gli 86 milioni del 2014, ma nel frattempo ha finanziato costi di acquisizione e produzione di contenuti per 3,7 miliardi nel 2014.
Secondo quanto riportato da Wired, il problema per Hastings, in prospettiva, è l’andamento del mercato dei diritti. I bassi costi del 2007 sono lontani, le major alzano i prezzi. E se quattro anni fa l’incidenza dei diritti sul fatturato era al 40%, oggi è sopra il 60% e potrebbe avvicinarsi al 70%.
Nonostante questo però l’espansione pare irrefrenabile. Il modo in cui abbiamo concepito la televisione finora è destinato a cambiare profondamente nei prossimi anni. Come dichiara Hastings “Per cinquant’anni abbiamo avuto la tv lineare, ma ogni cosa ha il suo tempo e prima o poi viene sostituita: la tv del futuro sarà un grande iPad: uno schermo connesso in cui i canali saranno rimpiazzati dalle applicazioni e ognuno potrà scegliere di vedere quel che vuole, quando vuole.”

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