mercoledì 17 giugno 2015

Kickstarter si espande in Italia


Dopo Netflix di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, un altro gigante dell’innovazione ha deciso di espandere la sua presenza sul mercato italiano. Kickstarter, il sito-simbolo del crowdfunding, ossia la raccolta di fondi online per finanziare progetti di ogni genere, ha annunciato che diventerà disponibile anche nel nostro paese e consentirà a creativi, startupper e altre menti geniali di pubblicare progetti in italiano, raccogliere fondi in euro e utilizzare il proprio conto corrente. Non ci sarà un sito nazionale, ma gli utenti italiani potranno accedere al network di finanziatori globali e avere accesso agli stessi servizi che finora sono stati riservati solo a pochi paesi.  L'Italia è il tredicesimo paese ammesso nell'orbita del gigante statunitense, nella stessa giornata che apre le porte del fenomeno ad altri quattro mercati europei: Austria, Belgio, Lussemburgo e Svizzera.
La piattaforma Kickstarter è stata lanciata nel 2009 e fino ad ora 8,8 milioni di persone hanno investito l'equivalente di circa 1,6 miliardi di euro per dare vita a più di 86mila progetti creativi di registi, musicisti, designer.
Gli utenti possono proporre un progetto in 15 categorie, dal giornalismo alla tecnologie, con una breve presentazione e inserendo due parametri fondamentali: durata dalla campagna e obiettivo economico, ossia il “goal” che deve essere raggiunto (esempio: 40mila dollari in un mese). I finanziatori che decidono di supportare il progetto ricevono un premio, livellato a seconda della quota versata, in caso il progetto venga finanziato interamente. Vale però la regola del “tutto o niente”: se il progetto va in porto, la cifra viene devoluta al creatore; se il goal non viene raggiunto, non ci sarà alcun addebito per chi ha scommesso sul progetto. Il guadagno, per la società, deriva dalla commissione del 5% su tutti i fondi che può essere riscossa in caso di esito positivo.
Secondo quando riporta il Sole24Ore, per Julie Wood, responsabile della comunicazione per Kickstarter, “una piattaforma di creativi sarebbe stata incompleta senza il gusto italiano tra i suoi progetti.” Le categorie che potrebbero trainare l'offerta made in Italy sono quelle più classiche, dal design al food, lasciando comunque spazio alle nuove tecnologie.
Kickstarter va quindi ad affiancarsi ad altre realtà più piccole, che in sua assenza erano fiorite sul mercato italiano. Si contano infatti numerose piattaforme italiane di crowdfunding orizzontale (WeDo, SiamoSoci, Produzioni dal Basso, Starteed), ma anche verticale, dedicate a un singolo ambito creativo (Musicraiser, Cineama, Cubevent) che dovremo attendere i prossimi mesi per capire come reagiranno all’entrata di questo nuovo colosso.

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