In un momento finanziario quanto più tormentato da
incertezze politiche ed economiche, vedi caso Grecia e il declino della Cina
per citarne alcune, c’è che riesce a disintegrare record su record. Un nome
dovremo tenere in mente nei prossimi anni, più di tanti altri, quello di
Google.
BigG ha pubblicato le trimestrali sorprendendo in positivo
gli analisti di tutte le più grandi banche d’affari. Il risultato? Il prezzo ha
sfondato il muro dei 700$ per azione, c’è stata la migliore performance
intraday, si è registrato il terzo balzo verso l’alto più alto in assoluto
nella storia di Google e, se non bastasse, il gruppo ha visto lievitare la
propria capitalizzazione di circa 67 miliardi di dollari in un solo giorno. Per
intenderci, l’intera società Ford ha un valore complessivo di circa 58 miliardi
di dollari. Google frantuma in questo modo i record detenuti da Apple e Cisco,
che fecero un balzo di capitalizzazione di 46 e 66 miliardi di dollari
rispettivamente.
Il party sembra poter durare ancora a lungo, come riporta la
testata il
Sole 24Ore: “lunedì Google ritornerà alle contrattazioni con un valore di
mercato pari a circa 478 miliardi di dollari. Ma secondo JP Morgan, Bernstein
Research, Nomura, Jefferies e Evercore - il cui target price è stato alzato a
800 dollari - quella cifra può arrivare fino a 547 miliardi facendo di Google
la seconda azienda dopo Apple ad avere superato i 500 miliardi di
capitalizzazione (il produttore dell'iPhone sta a 740 miliardi). E c'è chi
crede, come Colin Gillis di BGC Partners, che l'azienda sia quella meglio
posizionata per raggiungere una valutazione da 1.000 miliardi di dollari”.
Il tema del recente andamento di BigG non è solamente
limitato ai numeri presentati nell’ultima trimestrale, ma riguarda anche il
fatto che l’ultimo bilancio è stato il primo ad andare oltre le aspettative
dopo 6 ben trimestri.
Un ruolo chiave che ha attratto la fiducia degli investitori
verso Google è rappresentato dal nuovo direttore finanziario Ruth Porat,
profilo cresciuto e consolidato a Wall Street. “La top manager eserciterà un
controllo dei costi tanto desiderato da un mercato timoroso di un aumento degli
investimenti al di fuori del business della ricerca online (si pensi ai Google
Glass e alle Google Car). Un timore di cui l'amministratore delegato e
co-fondatore di Google, Larry Page, è consapevole visto che lo scorso marzo,
quando annunciò la nomina di Porat, si rivolse proprio agli investitori
dicendosi impaziente di imparare da Ruth mentre continuiamo a innovare [le
nostre attività] core - dalla ricerca e pubblicità ad Android, Chrome e YouTube
- e allo stesso tempo investiamo in modo disciplinato e calibrato nella nostra
generazione futura di grandi scommesse”.
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