sabato 18 luglio 2015

Google: sempre più BigG


In un momento finanziario quanto più tormentato da incertezze politiche ed economiche, vedi caso Grecia e il declino della Cina per citarne alcune, c’è che riesce a disintegrare record su record. Un nome dovremo tenere in mente nei prossimi anni, più di tanti altri, quello di Google.
BigG ha pubblicato le trimestrali sorprendendo in positivo gli analisti di tutte le più grandi banche d’affari. Il risultato? Il prezzo ha sfondato il muro dei 700$ per azione, c’è stata la migliore performance intraday, si è registrato il terzo balzo verso l’alto più alto in assoluto nella storia di Google e, se non bastasse, il gruppo ha visto lievitare la propria capitalizzazione di circa 67 miliardi di dollari in un solo giorno. Per intenderci, l’intera società Ford ha un valore complessivo di circa 58 miliardi di dollari. Google frantuma in questo modo i record detenuti da Apple e Cisco, che fecero un balzo di capitalizzazione di 46 e 66 miliardi di dollari rispettivamente.
Il party sembra poter durare ancora a lungo, come riporta la testata il Sole 24Ore: “lunedì Google ritornerà alle contrattazioni con un valore di mercato pari a circa 478 miliardi di dollari. Ma secondo JP Morgan, Bernstein Research, Nomura, Jefferies e Evercore - il cui target price è stato alzato a 800 dollari - quella cifra può arrivare fino a 547 miliardi facendo di Google la seconda azienda dopo Apple ad avere superato i 500 miliardi di capitalizzazione (il produttore dell'iPhone sta a 740 miliardi). E c'è chi crede, come Colin Gillis di BGC Partners, che l'azienda sia quella meglio posizionata per raggiungere una valutazione da 1.000 miliardi di dollari”.
Il tema del recente andamento di BigG non è solamente limitato ai numeri presentati nell’ultima trimestrale, ma riguarda anche il fatto che l’ultimo bilancio è stato il primo ad andare oltre le aspettative dopo 6 ben trimestri.
Un ruolo chiave che ha attratto la fiducia degli investitori verso Google è rappresentato dal nuovo direttore finanziario Ruth Porat, profilo cresciuto e consolidato a Wall Street. “La top manager eserciterà un controllo dei costi tanto desiderato da un mercato timoroso di un aumento degli investimenti al di fuori del business della ricerca online (si pensi ai Google Glass e alle Google Car). Un timore di cui l'amministratore delegato e co-fondatore di Google, Larry Page, è consapevole visto che lo scorso marzo, quando annunciò la nomina di Porat, si rivolse proprio agli investitori dicendosi impaziente di imparare da Ruth mentre continuiamo a innovare [le nostre attività] core - dalla ricerca e pubblicità ad Android, Chrome e YouTube - e allo stesso tempo investiamo in modo disciplinato e calibrato nella nostra generazione futura di grandi scommesse”.

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