mercoledì 15 ottobre 2014

Gli impatti del crollo del petrolio

Il prezzo del petrolio intorno agli 80$ al barile potrebbe generare effetti sul programma di QE americano. Il crollo del prezzo è nella misura del 20% in un periodo di riferimento molto contenuto, da metà giugno ad oggi. Diversi economisti stanno elevando delle domande che trasmettono alcune preoccupazioni. Che livello minimo potrà raggiungere il prezzo ? Con possibili fenomeni di “rimbalzo”, su quale soglia potrà stabilizzarsi ? L’ Opec e l’Arabia Saudia decideranno di contenere la produzione ?

Ma vediamo nel dettaglio chi viene influenzato dalla situazione in essere. I “perdenti” sono sicuramente i produttori, i paesi e i governi. Su un prezzo stabile di 80$, i paesi dell’Opec potrebbero perdere un valore complessivo di circa $200bn del loro recente $1tn di guadagno, colpendo la loro capacità di accantonare abbastanza da poter coprire i debiti sovrani senza scatenare rischi di default.

Dall’altro lato, più in generale, l’economia mondiale potrà giovare dell’equivalente di un ingente programma quantitativo per creare ossigeno, aiutando una crescita economica che sembra mantenersi in stallo. Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe generare effetti positivi dell’entità di circa $660bn annualizzati. Questo avrebbe effetti sui risparmi di tutti gli individui nei paesi Opec.

Il prezzo del petrolio è in sofferenza a causa di diversi fattori: parte del declino è attribuibile al sentiment del mercato, un’altra parte ai fondamentali di mercato e in una misura più ampia dallo scenario geopolitico globale. Come esempio di dettaglio, è attuale un’enorme crescita dell’output di petrolio americano. La produzione mostra costi sempre più bassi anno dopo anno e i costi di break-even stanno raggiungendo livelli sempre più bassi di quanto comunemente immaginato, sicuramente inferiori a $75 per barile.

Dal punto di vista dei fondamentali, l’economia globale è debole e la domanda di petrolio è piatta o in lieve aumento ad un tasso stimabile inferiore al 1m b/d. Qualunque proiezione dell’incremento dell’attività economica e della domanda per il 2015 lascerebbe tali livelli su posizioni prossime, e questo risulterebbe ancor più pesante se i paesi dell’Opec non dovessere prendere la decisione di tagliare la produzione.

Queste riflessioni possono essere prese in seria considerazione? Solamente il tempo e probabilmente il prossimo meeting Opec di novembre potranno dirlo. Se i prezzi continueranno a scendere, i produttori americani saranno messi duramente alla prova e si scoprirà se riusciranno a resistere a tali pressioni più di quanto è comunemente stimato.

1 commento:

  1. […] situazione greca e il forte calo del prezzo del petrolio (per un’analisi più completa si veda http://ecofinanziario.com/2014/10/gli-impatti-crollo-petrolio/). A far tornare la Grecia alla ribalta delle cronache finanziarie è stata la diffusione di un […]

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